Esistono diete ANTI-AGING di successo?

Oggi il termine “dieta” viene strettamente associato al concetto di perdita di peso oltre che di restrizione e privazione. 

Iniziare a seguire una dieta è quindi visto come un sacrificio estremo da cui, ad un certo punto, si deve prendere una pausa per potersi concedere i cibi proibiti per lungo tempo. 

Tutto ciò porta al famoso effetto yo-yo, quindi in seguito al calo del peso la persona tende a riprenderlo ponendo il proprio organismo in perenne stato di stress negativo, causa di invecchiamento cellulare precoce. Infatti il nostro organismo si trova in perenne stato di stress, sia quando è sottoposto a diete eccessivamente restrittive sia quando introduciamo un eccesso di cibi raffinati e privi di valore nutrizionale, ricchi di calorie, grassi saturi e zuccheri semplici che hanno effetti degenerativi sulle nostre cellule. 

Questa degenerazione cellulare porta inevitabilmente all’invecchiamento sia fisiologico che patologico. Per rallentare questo processo e vivere in salute è bene conoscere ed adottare comportamenti alimentari corretti e far di questi il nostro stile di vita. 

La dieta anti-aging consiste proprio in questo, tenere uno stile di vita finalizzato non tanto al dimagrimento ma soprattutto al benessere ed alla salute, tenendo sempre presente che il raggiungimento ed il mantenimento del peso ideale è fondamento di uno buono stato di salute. 

La regola di base è quella di imparare a nutrirsi, quindi consumare e scegliere sempre alimenti nutrienti, sani, a basso apporto calorico ed allo stesso tempo che soddisfino il nostro gusto. 

Quali sono questi alimenti? 

Il mondo vegetale ci viene in aiuto fornendoci una vastissima quantità di frutta e verdura ricchi in vitamine e minerali e di cereali e legumi, ricchi in fibre e minerali, di grassi mono e polinsaturi che si trovano nei semi e nell’olio di oliva. Gli alimenti vegetali sono fonte anche di numerose molecole ad azione antiossidante che ci proteggono contro numerose malattie contrastando, anche, la formazione di radicali liberi dell’ossigeno i quali aumentano lo stress ossidativo a livello cellulare portando le cellule ad invecchiare prima. 

Anche il mondo animale ci offre una serie di alimenti ricchi in nutrienti come i latticini magri che forniscono calcio e proteine, il pesce che fornisce grassi essenziali al contrario di alimenti ad alto contenuto calorico ed apporto di grassi idrogenati, grassi saturi e zuccheri raffinati.

La scelta degli alimenti associata al controllo calorico favorisce la riduzione dello stress cellulare e una prospettiva di vita non solo più lunga ma soprattutto in salute. 

Nel particolare di longevità e dieta anti-aging si è occupato Valter Longo elaborando quella che è conosciuta come Dieta Mima Digiuno, un intervento alimentare a favore di una vita sana e lunga basato sulla restrizione calorica e sulla scelta alimentare ed ideato in seguito a studi che dimostravano una maggior prospettiva di vita rispetto alla media in animali, lieviti ed uomini sottoposti a dieta ipocalorica priva di grassi saturi. 

Tuttavia non è possibile perseguire una dieta ipocalorica a vita sia per questioni di sostenibilità che per il fatto che una cronicizzazione di tale dieta porta a degli svantaggi nel lungo periodo. Un soggetto in ipocalorica da anni sarà si magro ma non svilupperà la sua massa muscolare influenzando negativamente sia lo stato di salute che il metabolismo. 

Il principio alla base della dieta di Longo è quello di seguire regolarmente uno stile di vita sano bilanciando esercizio fisico ed alimentazione ma seguendo brevi cicli di restrizione calorica.  Il modello alimentare raccomanda di consumare tutto il cibo nell’arco di 12 ore: se faccio colazione alle 9:00, devo cenare entro le 21:00 e dopo non consumare più cibo fino al giorno successivo. 

Limitare anche il numero dei pasti in questo modo è più semplice tenere sotto controllo le calorie. Salvata la colazione, va scelto se saltare pranzo o cena, secondo ciò che si sposa meglio con abitudini ed esigenze.

In sintesi il modello Mima digiuno prevede astensione drastica dal cibo (800 kcal/die) ma ciclica della durata di 5 giorni seguita da una fase di normale alimentazione di due o tre settimane (in base alla risposta individuale). 

I fondamenti del modello alimentare sono: 

  • verdura e grassi buoni; 
  • ridurre le proteine e gli zuccheri (carboidrati). 

L’eccesso di questi due ultimi macronutrienti scatena nell’organismo l’attivazione di recettori (risposte ormonali) e vie metaboliche che accelerano i processi d’invecchiamento. 

I grassi buoni (olio, olive, noci, mandorle, noci etc.), almeno al momento, non sembrano avere nessuna controindicazione. Sono quelli di origine vegetale e usati in quantità contenuta e a crudo. 

I grassi “meno buoni” quali sono? 

Quelli di origine animale e esposti a trasformazione fisico-chimica (alte temperature, processi di raffinazione, lavorazione, ecc.). La Mima Digiuno è incentrata sui processi che stimolando il potere intrinseco di rigenerare i tessuti e ristorare i processi fondamentali che mantengono efficiente (giovane) l’organismo e le sue funzioni fisiologiche (omeostasi metabolica, funzioni endocrine, risposta immune).

In poche parole il digiuno periodico ha come caratteristica quella di stimolare la rigenerazione a partire dalle cellule staminali del sistema immunitario. Dunque, il digiuno provoca la distruzione di una grande porzione di cellule immunitarie (quindi effetto di soppressione immunitaria) e attiva le cellule staminali. Così, quando l’organismo riprendere a mangiare, le staminali innescano la rigenerazione del sistema immunitario e nervoso, mentre le cellule immunitarie appena rigenerate hanno le caratteristiche di cellule più giovani e funzionali. Questo effetto è conosciuto in letteratura scientifica con il nome di reverse immunosuppression.

Attenzione!

Come già detto, mangiare poco per lunghi periodi potrebbe non essere in tutti i casi una strategia vincente.  Nel lungo periodo la restrizione calorica massiva tende a indebolire l’organismo e il sistema immunitario. 

La restrizione calorica è una buona pratica se si scongiurano stati di malnutrizione: la si ottiene con diete in cui l’apporto calorico complessivo scende in modo coerente ai fabbisogni (proteine contenenti amminoacidi essenziali, vitamine, etc) con escursioni a livelli minimi per periodi di tempo molto limitati. 

Tutti gli studi sono concordi:

Le diete ipocaloriche abbassano i flussi metabolici stimolando processi di detossificazione e riparo. 

Di conseguenza rallentano l’accumulo di danni metabolici e riducono il rischio di malattie croniche età-correlate come cancro e malattie cardio-cerebro-vascolari e neurodegenerative. 

Related Posts